lunedì 13 marzo 2017

GATP al Bivacco K2




Da quattro anni il GATP propone un'uscita invernale di due giorni con pernottamento in bivacco: quest'anno, come due fa, siamo tornati al bivacco K2, alla testata di Val Serenaia, in Apuane.

Due giorni di sole si insinuano esattamente fra un venerdì di pioggia torrenziale e un peggioramento previsto per il lunedì; l'incastro perfetto è completato da condizioni ottime della neve.



In dieci ci troviamo a Novoli che è ancora notte, diretti al rifugio Donegani, per poi incamminarci sulla marmifera per Cava 27. Dopo poche curve la marmifera diventa una pista di pattinaggio e dobbiamo calzare i ramponi: in due giorni li toglieremo solo per entrare nel bivacco. 



In varie cordate ripetiamo tutti la via dei Chiavaresi sulla nord del Contrario, poco sopra il bivacco; le condizioni sono magre ma eccellenti e scalare è un piacere senza rischi. In alto soffia un vento gelido che ci sferza fino alla discesa dalla cresta est.




All'imbrunire ci raccogliamo tutti intorno alla stufa del bivacco; la legna non manca ed il tepore è assicurato. Siamo però troppi per il nostro piccolo rifugio e alcuni dormiranno in tenda. Cuciniamo nella neve fusa un chilo e mezzo di tortellini e poi ci rilassiamo attorno al fuoco e ben presto veniamo assaliti dal sonno.



La mattina dopo due cordate si dirigono sul Canalino Nerli, mentre una cordata torna sul Contrario alla ricerca della Via del baco; gli altri preferiscono godersi la giornata con una passeggiata al bivacco Aronte. Sembra primavera e la neve al sole smolla, ma all'ombra della goulotte (così la troviamo) Nerli la neve è ancora ghiacciata e la scalata è una goduria.



A metà mattina siamo già sulla cima del Grondilice, abbiamo tutto il tempo per goderci il panorama ed il clima piacevole.



Ci ritroviamo tutti nel primo pomeriggio al bivacco e rapidamente raccogliamo le nostre cose; torniamo alle auto che c'è ancora tanta luce.


domenica 12 marzo 2017

Via della Galleria


Si sente aria di primavera ma le condizioni della neve sono ancora eccellenti e così, al cospetto degli Zucchi di Cardeto, recupero dalla memoria il ricordo di un itinerario letto in un post anni prima: la via della galleria.
Non ricordo l'itinerario, ma non importa, lo troveremo salendo. Nasce così per caso una salita di soddisfazione, semplice, che passa attraverso una galleria e poi si insinua in un canyon che sbuca in cresta. Per le difficoltà contenute (è paragonabile all'Amoretti-Di Vestea) e l'ambiente unico la consiglio vivamente a tutti coloro che hanno un'anima esploratrice e la passione per le Apuane d'inverno: poiché la relazione non è pubblicata (credo) da nessuna parte, la riporto qui a beneficio del gruppo.
Avvicinamento: dal campeggio in Val Serenaia proseguire fino alla casa isolata nella radura; salire sulla sinistra per tracce di sentiero segnate da ometti fino ad inoltrarsi nell'ampio vallone del Rio Sambuco. Risalire il vallone al centro puntando l'evidente galleria alla base del Pizzo Maggiore.

Entrare nella galleria e proseguire nel canalino, delimitato a destra da un'alta parete rocciosa e a sinistra da una crestina nevosa, fino a quando termina in una nicchia (grossa clessidra in alto).

Salire sulla crestina a sinistra (passo verticale) e percorrerla per qualche metro fino ad immettersi nell'ampio canale a sinistra (fino qui si può anche giungere anche senza passare attraverso la galleria).

Salire piegando a destra (non immettersi nell'ampio canale a sinistra) immettendosi in un canyon delimitato da alte pareti.
Risalire il canyon (osservare la roccia, molto caratteristica) e seguirlo quando curva nettamente a sinistra, fino a sbucare, dopo un ripido tratto, in cresta (due cordini di via).

La discesa più veloce è per la stessa via di salita, evitando la galleria.
La via non prende mai sole e quindi è adatta per essere salita al termine della stagione.

McF