martedì 31 maggio 2016

Via Claudio Ratti - Monte Rovaio Cronaca di un’avventura

Certe idee nascono un po' così dopo settimane di impegni vari (matrimoni, corsi arrampicata, sfighe varie..) arriva un sabato di bel tempo e allora accetti la proposta di amici folli e forti di andare a fare la via Ratti al Rovaio.

E così eccoci qua dopo una quarantina di minuti di avvicinamento, si attraversa il paesino di Pizzorno (4 case, 4 cactus e un cane) e si arriva alla base della parete intorno alle 9:00 (e menomale!).

Ci prepariamo alla partenza ancora ignari di cosa questa via ci regalerà! 
Il primo tiro parte sostenuto (6b+ dice…) su placca liscia. Matteo lo supera con grande agilità noi seguiamo con un po' di difficoltà ma il morale è alto.




Secondo tiro: strapiombetto e traversino su roccia gialla/rossa non banale.

Arriviamo al terzo tiro bellissimo su un calcare a gocce fantastico.


Quarto tiro: placchetta e traverso su roccia rossastra sotto lo strapiombo che permette di raggiungere la famosa grotta con giardino pensile del Rovaio.



Il quinto tiro è particolarissimo entra nella grotta e finisce in un ballatoio sopra la grotta dove il panorama è mozzafiato (anche se poi avremo modo di ammirarlo meglio questo panorama!!!).



Abbiamo il tempo di rifoccillarci un po' nel grottino prima degli ultimi 5 tiri della via.
La relazione dice che è questo l’ultimo momento in cui è possibile fare marcia indietro dopo non sarà più possibile calarsi dalla via. Ma il nostro capocordata non sembra per niente scosso da questa affermazione e deciso attacca il tiro chiave della via (7b / A0-A1).

Il tiro ha una esposizione pazzesca e il primo tratto si supera aiutati da un provvidenziale alberino (grazie J) Il resto del tiro si supera come meglio si può (le seconde di cordata le provano veramente tutte!!!).



Arriviamo in sosta: il sole si fa sentire e la via ancora non molla. Ci aspettano ancora un 6b defaticante (come no…) e altri due tiri veramente intensi su placca gialla superverticale con pochi appigli.
Teniamo duro intanto il tempo scorre ma ancora siamo perfettamente nei tempi e affrontiamo l’ultimo tiro apuanico dove le difficoltà finalmente calano.

Arriviamo in vetta la gioia è così tanta che dimentichiamo di farci un selfie di vetta.
Ci riposiamo un attimo e poi subito doppie che si riveleranno essere non proprio semplicissime e anche molto comode!! :-P
4 doppie di cui una di 60metri completamente nel vuoto e siamo a terra.
Alle 21:00 siamo alla macchina.
Una giornata intensa, una bella compagnia, una via incredibile.


Matteo (the warrior), Caterina (la dura dura), Irene (la dura)

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