domenica 29 novembre 2015

Cresta dei Denti della Vecchia


Dopo un lungo periodo di tempo stabile e temperature miti, una ventata di gelo ha portato un po' di neve in montagna e un anticipo d'inverno. Le previsioni meteo dicono che il freddo durerà poco e l'alta pressione tornerà ancora a dominare per molti giorni. Allora perché non approfittarne per una "prima invernale" anticipata, prima che questo clima impazzito ricacci indietro l'inverno per chissà quanto tempo ancora?
Il solito dilemma: dove trovare le condizioni migliori? La neve è poca, le Apuane sono molto secche e quindi meglio l'Appennino; quella poca è probabilmente poco trasformata e quindi meglio una cresta di un canale. Tiro allora fuori dal cappello una vecchia idea...


Risaliamo la bellissima valle del Sestaione, tutta imbiancata, diretti al Passo del Fariola.


La risalita al passo è faticosa, sprofondiamo nella neve accumulata e farinosa.


Sulla cresta, dopo alcune roccette arriviamo all'aereo dente, precipite ai lati, punto chiave della traversata. Tecnicamente non è difficile, ma fatto con gli scarponi e la neve fresca, va affrontato con cautela.

La cresta continua più facile e arriviamo sul punto più alto. Uno sguardo al panorama e scendiamo verso il Passo della Vecchia.



Aggiriamo il lago Piatto, sottilmente ghiacciato, passiamo davanti al rifugio e ci lanciamo nel sentiero per arrivare all'auto prima di buio. Arriviamo appena in tempo per evitare le frontali.

La voglia di alpinismo invernale è per il momento (solo per il momento) placata...

Paola & Simone

lunedì 16 novembre 2015

Rossi-de Carlo alla Sud della Penna di Sumbra

Si sa che gli amici ti vogliono bene e che se un sabato lo passi a sbucciarti le dita in una bella falesia ti riportano subito coi piedi per terra anzi con piedi e mani sul paleo e appigli mobili: ecco quindi che domenica 25 ottobre partiamo per la via Corsi - De Carlo (1950) sul versante sud della Penna di Sumbra.



La via percorre il contrafforte sud della cresta est, ovvero l'evidente costone che separa il fosso dell'Anguillaia (quello delle famose marmitte) da quello delle Comarelle.


Le difficoltà secondo la guida monti vanno dal II al IV su roccia tipica apuana, tranne per fortuna sul tiro di IV dove troveremo tutto ragionevolmente solido.

L'ambiente è solitario e piuttosto severo, ma la giornata è bella, la temperatura gradevole ed i colori dell'autunno rendono ancora più belle le nostre Apuane.



Lasciamo le auto sulla strada di fondovalle nei pressi dello sbocco del Fosso delle Comarelle e saliamo direttamente il costone su terreno relativamente facile (erba, roccette, placchette di marmo), ma piuttosto ripido, fin oltre la metà quando iniziano il tratto più esposto e le difficoltà.


Procediamo in conserva e facciamo a tiri solo due lunghezze, quella di IV, divertente e su roccia solida ed la successiva che non passa il II, ma nella quale è quasi impossibile trovare qualcosa di "buono" dove mettere mani e piedi, poi con un ultimo tiro semplice e più solido raggiungiamo i prati che scendono dalla cresta est, ci sleghiamo e andiamo in direzione del breve camino di buona roccia che ci porta sulla cresta.


Decidiamo di scendere per il costone delle Comarelle sul quale una traccia ci dovrebbe portare fino verso quota 1000 per poi farci scendere nel fosso e da lì alla strada; ovviamente ad un certo punto perdiamo la traccia "tanto di qua va bene lo stesso" e vagando per castagneti abbandonati ed arati dai cinghiali arriviamo alla frazione di Cerreta, poco sopra Isola Santa, da qui stanchi, ma felici e con le tasche piene di castagne come le gote di uno scoiattolo, percorriamo il buon km di strada asfaltata che ci separa dalle auto.



Massimo, Michele, Patrizia, Franco, Eriberto, Cristiana

lunedì 9 novembre 2015

Cresta della Roccandagia



Dopo una ridda di voci tra le più disparate sulla destinazione della nostra gita, il martedì alla riunione di presentazione, Simone scioglie il riserbo. Andremo a fare la cresta della roccandagia. 

I presenti, grazie anche ad una esaustiva e dettagliata descrizione della nostra meta, rispondono con entusiasmo. La domenica al parcheggio di Campocatino si contano 27 presenti.


Il morale è alto, complice una splendida giornata autunnale soleggiata e priva di vento. Si parte. La nostra cresta si staglia limpida all'orizzonte


Tra scherzi e motti i ventisette partecipanti si avviano. la fila comincia a snodarsi

nel bosco


e all'attacco della cresta è già diventata un lungo serpentone


via via che la cresta si fa più aerea i più decidono di legarsi in conserva, altri proseguono liberi


fino al temuto cul de sac della calata in doppia, ci mettiamo in fila e aspettiamo pazientemente



per velocizzare la marcia, dove la cresta si fa più aerea ed in prossimità di un breve passaggio di III viene attrezzata una corda fissa


poco più avanti siamo in vetta, c'è tutto il tempo per una sosta ed uno sguardo al panorama



con calma si comincia a scendere per guadagnare il sentiero più pianeggiante che ci riporterà
alla partenza


mentre si aspettano gli ultimi membri della comitiva impegnati a recuperare il materiale utilizzato in cresta, il gruppo si rilassa e si gode la splendida giornata






c'è anche chi ne approfitta per recuperare la "levataccia" 

 
ed eccoci tutti in posa per la foto di rito. tutti contenti come lo sono io (spero) di questa bella e fortunata uscita.



domenica 1 novembre 2015

Cresta del Kara

Il tempo stabile invita ad andare in montagna, ma le poche ore di luce e le fresche temperature autunnali non permettono salite lunghe ed impegnative. La cresta del Kara è la via giusta per questo inizio di novembre soleggiato e terso: avvicinamento e discesa breve, e solo cinque tiri di difficoltà classiche.
Il cippo della linea Gotica indica il sentiero di discesa verso l'attacco.


L'attacco della via


Sulle placche del secondo tiro


La parte finale della cresta


Il passaggio di V




Il panorama all'uscita della via



Roccia buona, esposizione al sole e quota relativamente bassa rendono ideale questa via per le mezze stagioni. Pochi gli spit usati (ottima scelta degli apritori); le fessure e le clessidre permettono di proteggersi adeguatamente: per gli amanti del genere è possibile anche una salita completamente TRAD. Consigliata.

Paola & Simone